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I GENI: ISTRUZIONI PER L’USO

Monica Pagani • ott 15, 2023

Conoscere il nostro DNA per conoscere il nostro corpo

Per il nostro organismo nella sedentarietà e nello sport


SALUTE e SPORT
I geni sono una sorta di “istruzioni per l’uso” per il nostro organismo.Conoscere i nostri geni significa conoscere la nostra predisposizione a certe patologie e quindi cercare di prevenirle.
Ecco perché è importante concentrare “lo sguardo” sul singolo individuo e sulle sue caratteristiche genetiche in relazione al cibo, agli ormoni, alle capacità antiossidanti, all’anti-aging, alla Vitamina D, alle patologie cardio vascolari, al diabete, al metabolismo, all’ambiente in cui vive.
La nutrizione rappresenta uno degli approcci più promettenti per modulare l’infiammazione, che gioca un ruolo primario nelle patologie da quelle degenerative, correlate all’invecchiamento, alla patogenesi delle malattie cardiovascolari. La Nutrizione che sfiamma: ANTI-INFLAM-ACTION indica l’effetto dei nutrienti sull’espressione dei geni, in particolare i geni della risposta infiammatoria.
Uno dei molteplici benefici documentati di buoni livelli della Vitamina D è il miglioramento delle performance atletiche. La vitamina D contribuisce anche alla salute di tutti gli organi del corpo. Una sua carenza può portare a danni del sistema muscolo scheletrico e aumento di infortuni come fratture e lesioni muscolari da stress. Può inoltre influenzare negativamente l’allenamento e la sua qualità.
Buoni livelli di Vitamina D, invece, aumentano la forza muscolare, l’attività dei muscoli e rallentano la perdita di massa muscolare, diminuisce così anche il rischio di fratture.



CHE COS'E' LA VITAMINA D?
La Vitamina D è un ormone associato appunto alla crescita muscolare e alla forza dell’atleta proprio perché è in relazione diretta con i livelli di testosterone.

  • ⁃ Il deficit di Vitamina D influenza negativamente lo sportivo
  • ⁃ Alti valori di Vitamina D ( https://amzn.to/40FVtH8 un esempio di  vitamina D il cui dosaggio va accuratamente personalizzato e monitorato) potenziano la performance sportiva
  • Ecco perché conoscersi geneticamente significa fare prevenzione
  • La capacità di resistere allo sforzo fisico, di ossigenare bene l’organismo, di bruciare energie sono fortemente influenzate dalla genetica. Vediamo allora l’impatto sulla performance sportiva.
    Sport e genetica sono fortemente correlati, infatti numerosi geni e varianti sono collegati alla resistenza, alla potenza, alla muscolatura, alla capacità cardiaca e polmonare, al metabolismo oltre che a fattori esterni come umidità, vento, concentrazione di ossigeno nell’aria, temperatura, ecc.
  • I fattori genetici sono estremamente importanti in quanto spiegano il 60-70% della variabilità nello status dell’atleta, il 50% della variabilità nella capacità aerobica massimale (VO2Max) e nella composizione muscolare delle fibre di tipo I, fibre di resistenza. La genetica sembra spiegare, inoltre, in buona parte le caratteristiche attitudinali di un individuo e la sua propensione a sopportare il dolore durante l’esercizio fisico prolungato come negli sport di endurance: ciclismo, sci alpinismo, corsa a piedi... Ecco quindi che torna la correlazione tra sport e genetica.

Infatti i geni influenzano anche la capacità aerobica, cioè la capacità di scambiare ossigeno nell’unità di tempo, la capacità del cuore di supportare l’intensità del lavoro durante lo sforzo fisico e a riposo, la vascolarizzazione dei muscoli e quindi la capacità di rifornire i muscoli di nutrienti e ossigeno durante l’attività fisica, la capacità metabolica di bruciare i grassi durante uno sport di endurance oppure la capacità cellulare metabolica di utilizzare glucosio durante uno sport di potenza, la composizione muscolare in fibre di tipo I (resistenza) e tipo II (potenza).



RISORSE NATURALI
Quello di cui ci nutriamo, cioè le nostre risorse naturali, il tipo e il livello di nutrienti assunti durante lo sviluppo e durante la nostra vita, l’ambiente in cui viviamo, le tossine a cui ci troviamo esposti e il livello di stress sia nella prima infanzia che negli stadi di sviluppo successivi rappresentano tutti elementi chiave di possibile modifica genetica. Alcuni studi dimostrano come gli effetti dell’esperienza sociale si ripercuotano sulle vie (pathway) epigenetiche che influenzano caratteristiche come la risposta allo stress, l’apprendimento, la memoria e il comportamento riproduttivo.



CHE COS'E' L’EPIGENETICA? Per dirlo con le parole di Thomas Jenuwein, Vienna-Austria, l’epigenetica “permette interpretazioni diverse di un modello fisso, il codice genetico (DNA), e può dare luogo a diverse letture, a seconda delle condizioni variabili con cui il modello viene interrogato”.s
Gli alimenti che consumiamo sono capaci di interagire con i nostri geni fino a modulare le risposte cellulari. La
NUTRIGENOMICA è la scienza che studia le conseguenze, spiega cioè le funzioni e i processi fisiologici che le variazioni genetiche inducono nell’organismo. Alimento non significa solo energia-caloria, troppo semplicistica come interpretazione, l’alimento “informa” l’organismo a livello molecolare, supervisiona e regola i processi metabolici di ogni singola cellula.
Sì perché gli alimenti possono “accendere” o “spegnere” i geni. Quello che mangiamo ha un’azione biologica nelle nostre cellule.

Grande è la nostra responsabilità nelle scelte alimentari perché a lungo andare possono influenzare la genesi di molte patologie. L’industrializzazione degli alimenti ha profondamente rivoluzionato le origini: gli alimenti che l’uomo produce oggi sono in realtà “nuovi” e poco si “incastrano” con le esigenze del nostro codice genetico.



PAESAGGIO
Ciò che siamo non è già scritto e racchiuso nel nostro genoma, ma, come dimostrato, è determinato da un processo di interazione dinamica tra il genoma e il nostro ambiente. L’
epigenetica appunto. Essa rappresenta le modifiche ereditabili che portano a variazione dell’espressione dei geni pur senza alterare la sequenza del DNA. È l’esperienza fatta nell’ambiente quotidiano, in grado di modulare l’attività dei geni, che è ereditabile. Ecco quindi le relazioni tra i nostri geni e l’ambiente, sia esterno che interno, in cui viviamo.
Le esperienze di cui ognuno è protagonista, vengono codificate all’interno del nostro DNA tramite particolari e precisi meccanismi di regolazione dei geni, che entrano in gioco già durante lo sviluppo embrionale.
Ecco come l’epigenetica, attraverso le esposizioni all’ambiente, è in grado di influenzare i geni, la nostra genetica 🧬 .



TRE OBIETTIVI PRINCIPALI:

- La conservazione della bio-diversità, considerata sia a livello di gene, di specie, di comunità ed ecosistema

- L’utilizzazione durevole nel tempo e sostenibile dei suoi elementi la giusta ed equa ripartizione dei vantaggi che derivano dallo sfruttamento delle risorse genetiche e dal trasferimento delle tecnologie ad esso collegate

- La nostra salute, le risorse naturali e gli alimenti, l’ambiente e il paesaggio che abbiamo a disposizione sono tutti fattori fondamentali e correlati tra loro che definiscono il nostro benessere e la nostra espressione di ieri, oggi e domani. Questa, secondo me, è la chiave della nutrizione per fare prevenzione.

“Il paesaggio non è per niente reale, bensì una mera proiezione di elaborazioni psichiche individuali sopra, e da, materiali esterni forniti così dalla natura come dalle sue trasformazioni, tanto genetiche quanto concausate per interventi umani” (Carlo Doglio “Dal paesaggio al territorio” 1968)


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